La fondazione Symbola ha intervistato oltre 250 società: quasi tutte sono pronte a investire sul fronte tecnologico e ambientale. Tra il 2016 e il 2019, insieme al settore cartario, l’industria del legno arredo (per quantità di imprese che in percentuale aveva fatto investimenti in ecosostenibilità) si piazzava al quarto posto in Italia, dopo la chimica farmaceutica, la gomma, la plastica e l’industria meccanica. Durante la pandemia è avvenuta un’accelerazione del cambiamento. Il mercato ha imposto nuove regole: chi compra mobili per casa, ufficio, albergo e chiede sempre più spesso prodotti ecosostenibili.
Il settore si trova davanti a due grandi sfide: accogliere le nuove tecnologie e sperimentare modelli alternativi, in cui i materiali e gli impianti produttrici siano resi più ecosostenibili.
Nella transizione ecologica, dunque, sono necessari innovazione e formazione per costruire tutti i livelli di cultura aziendale sul tema. Intanto FederlegnoArredo sul fronte della formazione ha avviato collaborazioni con università e istituti tecnici.
Le aziende possono comunque migliorare sotto l’aspetto ambientale, così FederlegnoArredo ha promosso un progetto a lungo termine teso a individuare i punti di forza della filiera e a costruire soluzioni per facilitare il processo di cambiamento. “l’Italia è leader da decenni nei prodotti di alta qualità nel settore, ma per mantenere la leadership nel mondo del design non bisogna mai abbassare la guardia.”
Fonte: Affari & Finanza
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